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venerdì 21 marzo 2025



Io penso che, se alla nascita di un bambino una madre potesse chiedere ad una fata di dotarlo del dono più utile, quel dono sarebbe la curiosità.
(Eleanor Anna Roosevelt)

Possiamo sicuramente confermare che la curiosità è innata, ma può essere stimolata.

Curiosità unita all'apprendimento può stimolare una maggiore propensione "all'imparare".

Andando alla ricerca del termine curioso, scopriamo che sarebbe "colui che si cura, che è sollecito nell'investigare".Sicuramente un ambiente appropriato, un contesto sereno, che garantisce il benessere emotivo, è il terreno giusto per apprendere volentieri.

Un bambino è sempre alla ricerca e scoperta di ciò che lo circonda, toccare, osservare, scoprire come funzionano le cose, o come sono fatte, da dove provengono. Hanno il desiderio innato di imparare.

Un adulto, per quanto è possibile, deve rispondere alle domande senza minimizzare, stimolando immaginazione e ragionamento, formulando insieme delle  ipotesi. A volte può essere utile rispondere alle loro domande, con un'altra domanda, per stimolare il ragionamento. Fondamentale è il rinforzo, l'approvazione quando pongono domande, senza deridere i loro dubbi, ma cercando insieme le risposte.

Non deve mancare  la lettura, diversi temi di lettura, per trovare quella più in sintonia con i propri interessi e curiosità. Ma anche visite ed esplorazioni, con passeggiate nella natura, visita a musei, zoo, planetari




venerdì 28 febbraio 2025




" il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare" e il verbo"sognare"- Daniel Pennac
Anche in questo momento storico, pieno di cambiamenti ed evoluzioni continue, il metodo dell'educatore non cambia: pazientare, attendere, motivare. Osservare i processi di crescita dei bambini monitorando i tempi, senza fretta, senza l'ossesione di obiettivi  e standard rigidi da raggiungere.
Quando si parla di lettura e scrittura ci si chiede spesso qual è l'età giusta per iniziare, se alla scuola dell'infanzia o alla primaria.
Gli studi dimostrano, ad oggi, che i bambini precocemente alfabetizzati, non hanno alcun tipo di vantaggio. 
Certamente ci sono bimbe/i che a 4/ 5 anni che manifestano curiosità verso le lettere e l'alfabeto.
Non è  certo sbagliato un percorso adatto per riconoscere le lettere unirle e scrivere il proprio nome. Altri non sono per niente interessati. Rispettare il tempo di tutti è necessario e fondamentale, ricordando che i meccanismi della lettura e scrittura si comprendono dai 5 -6 anni.L' importante è  che l'adulto, osservatore attento, solleciti  l'interesse con un approccio ludico, senza dimostrarsi esageratamente esigente, salvaguardando i tempi e gli obiettivi della scuola dell'infanzia che hanno lo scopo di capire e scoprire bisogni, emozioni e sentimenti, le relazioni attraverso il gioco, la vita di gruppo e l'autonomia. 


 

giovedì 6 febbraio 2025


 " dai adesso fate la pace, abbracciatevi..." frase classica dopo che due bimbi hanno litigato, per un gioco, un materiale...
Oggi più di ieri, come adulti, abbiamo il compito e la responsabilità di essere educatori di pace.
Fare la pace, chiedere scusa, non è solo un azione, ma è un processo in cui"fare la pace" è il punto di arrivo, soprattutto quando un bimbo è addolorato, spaventato e arrabbiato.
 E' chiaro che l'adulto che interviene, si fermi un momento per evidenziare insieme ai bambini, cosa è successo, per comprendere l'accaduto, e trovare una soluzione.
I bambini si accorgono se un adulto presta attenzione alle loro emozioni, sentimenti, in questo caso alla rabbia o al dolore, ed è pronto ad ascoltare i diversi punti di vista e trovare insieme un modo per non litigare.
A quel punto, ritrovata la calma, le scuse hanno un valore, diventano spontanee. Fatte con un sorriso, un abbraccio, un bacio, ma con la voglia di tornare a giocare...insieme, o anche separati, ma tranquilli.
Fare la pace significa..." andare avanti" e diventa occasione di crescita, comprensione. Ma anche un ripartire con la relazione.
 Come sempre l'adulto deve dare l'esempio, chiedendo scusa quando si esagera con la voce o quando si è  compiuto un torto o  aver preferito il cellulare  o la tv, al tempo da condividere  con i figli, oppure ad ascoltare senza interrompere o  utilizzare parole gentili come grazie, prego, per favore, scusa.
 Con i bambini è importante affrontare anche il tema della guerra, cos'è, perchè, come reagire e sicuramente i libri, i racconti ci aiutano in questa riflessione, per trovare anche modalità da utilizzare nella vita di tutti i giorni.
Sicuramente i bambini vanno protetti da immagini troppo violente o cruente, non avendo strumenti adatti cognitivi ed emozionali per comprenderli... per cui importante è provare " a mettersi nei panni dei bambini".


venerdì 17 gennaio 2025




 In questi ultimi tempi, sempre più ci troviamo a contatto con coppie di genitori giovani, che si separano con bimbi che hanno appena 1-2 anni,  che sono contesi e che diventano " strumento" di litigio e di "ripicca".
A volte ce ne accorgiamo direttamente dai bambini, per modalità insolite di relazionarsi con gli altri bambini, con gli oggetti, giochi o libri, con maggiore nervosismo.
Dolore, senso di tristezza o  colpa, rabbia, paura, sono emozioni che, in base all'età, trapelano o vivono i bambini al momento dell'informazione ricevuta dai genitori o dal nuovo tipo di vita che "subiscono".
Al di là dei contrasti è molto importante che i genitori gestiscano in modo equilibrato e collaborativo il rapporto con i bambini.
Difficile, ma per un figlio improvvisamente vengono a mancare i punti di riferimento, i modelli di crescita. Non solo; spesso i bambini assistono a litigi, offese, urla o silenzi venendo esposto a carichi emotivi pesanti da coloro che dovrebbero proteggerli.
 Ma con i bambini piccoli, se la separazione è affrontata bene, può essere non traumatica. Vanno rispettate alcune esigenze fondamentali dei bambini.

Un primo aspetto è che  vanno informati, ne hanno diritto, utilizzando parole adatte alla loro comprensione.
Così come le visite separate, in particolare al papà. Se molto piccolo, il distacco dalla mamma deve essere graduale, stando attenti che non venga vissuto come un abbandono. Ci deve essere sempre una forte collaborazione tra i genitori per mantenere un atteggiamento affettivo e rassicurante , anche nell'addormentamento.
L'osservazione, da parte degli adulti, di questi momenti , delle reazioni dei piccoli protagonisti, ci possono aiutare a comprendere e a modificare alcuni atteggiamenti, oppure chiedere aiuto o consigli anche in consulenza.

giovedì 12 dicembre 2024


" C'era una volta ..." 
Perchè leggere le favole...
Intanto leggere e provare il piacere della lettura insieme. Infatti le ricerche ci dicono che chi ha avuto il piacere di ascoltare storie e racconti, una volta diventato grande, è diventato un assiduo lettore. 
Pensando poi alle favole, alle storie più o meno conosciute, il bambino, identificandosi con i personaggi, scopre la sua interiorità, o entra nell'universo delle sue emozioni . 
Inoltre scopre il vasto mondo delle relazioni, le positività e complessità .
Immedesimandosi con i personaggi, i bambini, entrano in relazione  e provano ad affrontare le proprie paure, le gioie, la rabbia,  e  sperimentano situazioni di speranza.
 L'immaginazione trova il suo spazio, così come il pensiero critico, e il bambino ha la possibilità di trovare soluzioni, anche diverse dai protagonisti della storia, dei problemi e delle difficoltà. Ricordiamo che, come diceva lo scrittore Chersterton:" Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perchè i bambini lo sanno. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti ".
Infine le favole sono modi di condividere e scoprire valori come l'amiciazia, il rispetto,l'onestà, la generosità....imparando, in modo semplice, che da le azioni portano conseguenze ben precise.




 

mercoledì 20 novembre 2024


 Proteggere un bambino significa ESSERE PRESENTE in ogni circostanza, sostenendo, dimostrando affetto, aiuto nel gestire l'emozioni.

Ma iperprotezione, ansia e preoccupazione, modificano quell'ESSERE PRESENTE in genitori ,  che proiettando le proprie paure, orientano il comportamento del bambino verso una direzione precisa anzichè lasciarlo libero di manifestarsi in modo spontaneo.
Negli ultimi anni, nella cultura popolare, si è diffuso il termine "genitori spazzaneve" riferendosi a coloro che che fanno di tutto e di più , per rimuovere ogni ostacolo e difficoltà dalla vita dei figli, in modo che la vita sia più serena e tranquilla.... come essere in una campana di vetro.
 Intanto bisogna fidarsi, cercando di vivere "meglio" i momenti che condividete.
Poi smettere di preoccuparsi  e occuparvi di tutto, lasciando che i bambini ci provino da soli, anche sbagliando....sì, anche se l'ansia è tanta. 
Il compito del genitore, come dell'educatore, non è sostituirsi ai bimbi, ma esserci. 
Non si riflette mai abbastanza sull'importanza dei ragazzi nel fare da soli, sbagliare, soffrire e rialzarsi per imparare ad affrontare le difficoltà.
Esserci dopo un litigio con un amico, dopo essere caduti, dopo aver perso un gioco, con un abbraccio, un sorriso, con il vostro sostegno dopo un brutto voto. Esserci attraverso un incorragiante presenza e soprattutto come valido esempio per loro.

venerdì 25 ottobre 2024

Dormire per un bambino, è fondamentale per la  crescita.
 Dormire bene migliora lo sviluppo psico-fisico.
Il tempo del sonno, in un'età in cui il bambino si sta formando, almeno fino ai 10 anni, va assolutamente protetto. 
In particolare nella prima fascia  0-3, quando ci sono problemi di sonno  perché i bimbi sono combattuti tra il desiderio di stare con i genitori, le persone a cui vogliono bene, e la voglia di essere indipendenti.
Anche qui la regolarità dei tempi e momenti sono indispensabili, come le routine al nido.
Chiaro poi che l'applicazione di alcune regole per il buon sonno, da parte degli adulti, è il primo aspetto da cui partire.
Ma quali regole?
In questo periodo storico la prima regola da rispettare è non dare e usare il cellulare a letto. Gli studi confermano l'accumulo di neurotossine, che agiscono sul sistema nervoso, e causano disturbi del sonno e insonnia cronica. Prima di coricarsi evitare bevande con caffeina ( cioccolata, coca cola, tè). Non fare giochi di movimento che possono interferire con l'addormentamento. Stare vicino al bimbo fino all'addormentamento ( se ha problemi o piange)  senza colmarlo di attenzioni. Creare un rituale per l'addormentamento fissando orari regolari per il sonno e dormendo nel proprio letto. 
Sicuramente la ninna nanna cantata dal genitore occupa un posto privilegiato, rafforzando il legame tra bimbo e genitore.
 Importante è ricordarsi che ogni bimbo è diverso...non esistono regole che vanno sempre bene per tutti.
l'importante è tenere un atteggiamento tranquillo che trasmetta serenità al bambino.