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giovedì 30 aprile 2020

Gli adulti facciano gli adulti

"Il bambino è sensibile a un punto estremo, impressionabile in modo tale che l'adulto dovrebbe sorvegliare tutti gli atti e le parole, perché esse gli rimangono scolpite nella mente".
Maria Montessori-il bambino in famiglia 1936

Già la grande pedagogista Montessori, ci segnalava una cosa importante, più che mai oggi attuale: gli adulti facciano gli adulti.
Siamo in un periodo storico in cui, molto spesso, i genitori non sanno più dove condurre, in questa vita,  i propri figli. Fanno fatica ad avere certezze  morali, razionali, spirituali.
Sono aumentate le paure di non essere bravi genitori, di fare troppi errori.
Ed ecco allora la necessità di chiedere aiuto agli specialisti, per chiedere consigli.
Da sempre si sa che non si nasce genitore, ma si diventa.
 Un genitore è una persona, che sicuramente non è perfetta, ma deve essere AUTENTICA.
per essere un educatore affidabile, questa è la prima cosa.
Ogni tanto chiediamoci che cosa vedono i nostri figli quando ci guardano: persone che stanno bene con se stesse?
I dubbi, le indecisioni, ci demoliscono, ci mettono in crisi.
Ragazzo, Genitori, A PiediMa oggi servono  genitori AFFIDABILI, che chiedono obbedienza, perché diano indicazioni nella vita.
Adulti  appassionati della vita, che sanno riflettere e prendere le proprie decisioni con coerenza.
Persone autorevoli che danno LIMITI, senza cedere alle pressioni, ma offrono relazioni significative.
Quando a scuola sento un genitore che chiede al proprio figlio di 3-4-5 anni "Ti vengo prendere prima di pranzo, dopo pranzo o nel pomeriggio?" penso subito ad un bambino che, come è normale che sia, mette alla prova, ma di fronte, chi ha?
 "Non saranno né la televisione, né internet a creare disagio ai bambini e agli adolescenti, quanto una certa indisponibilità degli adulti ad esserci."
Paolo Crepet-La gioia di educare

martedì 28 aprile 2020


Oggi più che mai si riconosce l'importanza dei primi anni di vita del bambino, i primi 1000 giorni, già dal concepimento. E' il periodo in cui si costituiscono le fondamenta sul quale costruire l'esistenza.
E' il momento in cui il cervello si sviluppa più che in qualsiasi altro momento e l'ambiente circostante in cui si cresce è fondamentale.
Alcuni valori possono nascere ed essere acquisiti fin da subito, come il rispetto per le persone e per le cose.
"Se ognuno fa qualcosa, allora possiamo fare molto" Don Pino Puglisi  sacerdote ed educatore ucciso dalla mafia nel 1993.
Per far crescere i nostri bambini in un mondo migliore ci vuole il contributo di tutti.
Pensando a quel che accade nella società, che si vede o legge nei social o in tv, chiaramente  lo strumento più efficace per un'educazione alla gentilezza, all'accoglienza, alla generosità  è l'esempio dei genitori.
Considerando che i bambini assorbono tutto ciò che trasmettiamo, anche inconsapevolmente (pensiamo al linguaggio non proprio adatto o al bullismo), sicuramente ci dobbiamo ricordare che un aiuto ci viene dall'esperienza ludica, che ci porta occasioni  irripetibili di acquisizioni di competenze e valori.
Poi ci sono sicuramente modalità, che da sempre esistono ma a volte passano di moda, come DIRE DEI NO, no motivati e decisi, sapendo che le azioni hanno delle conseguenze. Osservando la vita della scuola, soprattutto al momento del ritorno a casa, assisto a scene dove i bimbi dettano legge, oppure parlando con alcune mamme, percepisci che sono i piccoli che decidono quando andare a dormire.MA ANCHE NO
Educazione al rispetto è partire dalle cose di tutti i giorni, come il cibo non sprecato, la luce accesa senza motivo, il rispetto dei giochi in casa e al parco pubblico, l'essere grati per ciò che viene donato.
Attenzione però, non con una obbedienza di paura, ma con un'obbedienza spontanea che viene dall'esempio che diamo ai nostri bimbi ogni giorno.
"Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi". Tiziano Terzani

lunedì 27 aprile 2020

A scuola si o no....idee a confronto

" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante"
A. De Saint-Exupery
Come spesso accade i bambini , gli adolescenti "vengono " lasciati per ultimi .
Per chi non ha vissuto nel pieno questa pandemia, ma solo attraverso giornali, comunicazioni, tv,
è difficile capire o valutare obiettivamente, la gravità di ciò che sta succedendo e  le soluzioni giuste da adottare.
Non vanno mai scordate tutte le situazioni di dolore che ne sono uscite e che lasciano segni indelebili nella storia di tante famiglie.
Ma in queste famiglie ci sono anche i bambini che hanno vissuto o scoperto dolori, tragedie, pianti.
Bambini che improvvisamente sono passati da giochi e lezioni con i compagni, gruppi di amici, sport, letture, alla chiusura totale in casa, spesso piccole e senza spazi esterni se non il balcone.
Certo il pericolo non è finito . Ma se i bambini sono il futuro della società, accudiamoli totalmente cercando di andare oltre.
Oltre nel decidere che le scuole riaprono a settembre, che si può richiedere il bonus baby sitter.
NON E' QUESTO.
Prima di tutto sperimentiamo ed arriviamo a settembre con proposte ben definite , sicurezze, per ciò che si può, per le famiglie, obiettivi organizzativi, pedagogici, educativi presentati ora non a fine agosto. La famiglia deve conoscere , capire, organizzarsi.
In questo periodo dove tutti sappiamo tutto , dove chiunque sa qual è la cosa giusta da fare e dove come sempre "sbagliano i governanti", anch'io ho una proposta...d'altronde la comunità funziona così.
L'importante è con i dovuti modi, senza l'insulto o la derisione , come a mostrare di avere tutta la sapienza disponibile. In questo i bambini CI GUARDANO E IMPARANO molto bene dai nostri atteggiamenti.
La mia idea è questa: partire fin da maggio, con le scuole dell'obbligo, ma solo le classi che chiudono il ciclo. In questo modo spazi e insegnanti in abbondanza, per organizzare  il percorso scolastico, per dare, attraverso la relazione di persone, una degna e significativa conclusione al percorso educativo. Questo può servire anche come sperimentazione per capire come ripartire a settembre. Tutto ciò nel massimo rispetto e attenzione di tutti
Bambini, Persone, Finestra, Pioggia, Meteo, RagazzoPoi a giugno l'ultimo anno dell'infanzia, e perché no , l'ultimo di nido , con tutte le educatrici e maestre,perciò a piccolo gruppo.
Come non poter pensare ai bimbi di 5 anni che chiudono la loro esperienza all'infanzia senza il loro punto di riferimento: la maestra.
Per ultimo : necessario dare indicazioni per i mesi estivi. Perché no?
 Pensiamo seriamente che tutti stiano in casa con i nonni, per chi ha questa possibilità ?
Anche questo non può  rimanere un vuoto.
                                                                                                                          Idee in libertà.



domenica 26 aprile 2020

"Se desideri conoscere il divino, senti il vento sul viso e il sole caldo sulla tua mano " Buddha.
Del periodo di insegnamento alla scuola media , due viaggi d'istruzione mi sono rimasti nel cuore, entrambi con un elemento in comune, la natura.
Il parco nazionale d'Abruzzo e le foreste casentinesi che circondavano il santuario de La Verna.
Entrambi luoghi significativi, ma il secondo è indimenticabile.
Accompagnati da guide forestali e poi dai frati, i ragazzi ci stupirono : ascoltavano, osservavano, curiosavano, erano entrati pienamente nel clima dell'esperienza : la scoperta della natura e la spiritualità.
COSA HO IMPARATO : che, come in tutte le cose, se vuoi rendere partecipi delle tue emozioni e valori, per primo ci devi credere pienamente,tanto da essere affascinante come persona.
Inoltre NATURA e SPIRITUALITA' viaggiano insieme, S.Francesco ne è un esempio.
Questo è vero per tutti in particolare con i bambini piccoli.
Del periodo rinchiusi in casa , ai bambini è mancato proprio questo: giocare con i sassi,guardare le margherite, scavare buchi per trovare lombrichi, vendere gelati immaginari di erba e foglie.
Poi ...correre in un prato e guardare in alto l'aquilone che vola o il sole che splende.
E ancora rotolarsi in un prato o con palette e secchiello fare buchi per cercare la talpa.
Adesso valorizziamo ciò che ci sta intorno e scopriamo la felicità di un bimbo per essere parte di questo mondo donato.
Questo dovrà sicuramente essere il futuro prossimo, col caldo e il freddo, anche da piccolissimi.
Ricordo in una visita ad una scuola finlandese, bimbi di 2- 3 anni , sotto la pioggia alla temperatura di 0 gradi, che scorrazzavano tra le pozzanghere e "paciaravano" con il fango.
A noi invece, la natura non basta, o ci spaventa la sua "monotonia"
Uscita ad un agriturismo di bambini di 3-4-5 anni, per vedere gli animali e gli alberi da frutto.
Le educatrici sono tornate a scuola delusissime, perché nell'aia della fattoria c'era anche il complessino che insisteva che si facessero balli e canti mimati.
La natura è vita e la natura ci chiede di rispettarla e viverla pienamente con i nostri bambini.
Tanto da scoprire che esiste anche il silenzio portatore di messaggi infiniti.
" Solleva la natura, Dio è sotto" Victor Hugo.





venerdì 24 aprile 2020

"Non sei mai troppo vecchio, troppo strambo o troppo selvaggio per prendere un libro e leggerlo a un bambino" Dr.Seuss scrittore e fumettista statunitense
In questo mesi si è parlato molto di libri e letture, per la scuola, per passare il tempo, letture in video o in biblioteca
Se una cosa fa bene, LEGGERE, crediamoci e partiamo senza troppe ansie, ma con i giusti accorgimenti.
Sicuramente le letture mettono in relazione due o più persone, in relazione per raccontare sentimenti, emozioni, paure, coraggio e...per divertire.
Innanzitutto bisogna scegliere bene i libri, non tutto è "commestibile".
 Poi il linguaggio usato, le immagini, il luogo  per creare l'attesa.
Pensando alla lettura e gli  adolescenti, è sorprendente osservare in una sezione di nido (anche 9-10 mesi) o infanzia, il silenzio, lo stupore e l'attenzione dei bimbi. Alla scuola media tutto è cambiato.
Chi legge deve crederci, senza moralismi o incertezze, sapendo che è un aiuto ad acquisire familiarità con il discorso,con i suoni e le parole.
 Deve scegliere anche il momento giusto.
Ricordo in una sezione di nido, mentre facevo osservazione, l'educatrice iniziò a leggere una storia a 12 bimbi di 2 anni. C'era l'attenzione, la magia del silenzio....peccato perché era ora dell'arrivo dei genitori per l'uscita: questo era un riempitivo, niente a che fare con la lettura.
Lettura però, non è teatro o spettacolo. Lettura può essere possibile ( in base all'età) anche senza immagini, perché così ognuno è libero di viaggiare con la propria fantasia.
Oggi ci sono libri per ogni gusto, alcuni studiati apposta per aiutare i bambini a gestire esperienze complesse: da un lutto, alla separazione dei genitori, o semplicemente dalla visita dal dottore.
E' chiaro, può accadere, che qualcuno sia distratto, o si annoi perché non è il momento.
Ma non bisogna cedere e con pazienza e disponibilità, cercare in un altro momento, l'attenzione e la curiosità dei bambini.
"Parla, canta e sorridi al tuo bambino, fin da quando viene al mondo: la tua voce lo accarezza, lo conforta, lo circonda.
Aspetta con calma che ti risponda.
Viaggia con lui tra parole e colori, trasforma il suo mondo in piccole storie: fagli capire, con gesti e parole, la tenerezza dell'essere insieme.
Le storie che ascolta lo portano in volo, gli danno parole che non conosceva, gli mettono in fuga i mostri più cupi, rispondono quiete a mille perché.Leggi ogni giorno con il tuo bambino"
poesia di Rita Valentino Merletti scrittrice e formatrice per corsi di educazione alla lettura


giovedì 23 aprile 2020

" Il pensiero è separato dagli oggetti e l'azione nasce dalle idee più che dalle cose: un pezzo di legno comincia ad essere una bambola e un bastone diventa un cavallo" L.S.Vygotskij psicologo e pedagogista russo  studioso dello sviluppo del pensiero e del linguaggio.

Nel cammino della vita, fin dalla nascita, il gioco simbolico è un percorso fondamentale della crescita.
Attorno ai 2 anni di vita, gli studiosi, ritengono che questo processo abbia inizio e il pensiero è separato dagli oggetti e l'azione nasce dalle idee, più che dalle cose.
Quando i bambini giocano, utilizzando oggetti che come per magia diventano altro e vengono inseriti in storie di vita quotidiana, oppure" diventano" la principessa, la maestra , il dottore, attraverso ciò  sviluppano e strutturano l'aspetto cognitivo, affettivo, relazionale e arricchiscono il lessico.
 QUESTO è IL GIOCO SIMBOLICO.
Il bambino allarga il proprio campo d'azione e conoscenze, per superare i limiti delle sue possibilità nella realtà, apprende il simbolo, attribuisce funzioni e scopi che gli oggetti non hanno.
Inoltre cerca di creare associazioni mentali,cogliendo somiglianze nelle forme, colori e dimensioni.
Ma non solo.
Il " far finta" è un modo per comunicare sensazioni, emozioni all'adulto, sentimenti che non è capace di comunicare con le proprie parole.
Cosa può fare l'adulto....stare al gioco, fornendo tutti gli oggetti che possono essere utilizzati allo scopo: scatole, stoviglie, sciarpe, cappelli...questo anche quando è gioco di imitazione di situazioni reali che i bambini hanno visto o vissuto e che fanno rivivere.
Se poi, come per magia, siamo inseriti nella storia, assecondiamoli senza far notare che " il bastone non è un cavallo" ( lo sanno) ,stiamo al gioco e rispettiamo le loro regole.
Anzi ,è un momento utile per osservare e anche capire se ci sono azioni che il bambino usa per esternare il suo vissuto, la sua visione del mondo, le sue paure.
" Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco,che in un anno di conversazione"
Platone



mercoledì 22 aprile 2020

Eugenio Montale e il dolore del bambino

"Nulla paga il pianto del bambino a cui fugge il pallone tra le case" dalla poesia "Felicità" di Eugenio Montale.
Il dolore e la sofferenza di un bambino possono arrivare improvvisamente e nello stesso modo sparire.
Se ognuno di noi, compresi i bambini, ricerchiamo la felicità, non possiamo non tenere presente, però, che nella vita incontriamo momenti di sofferenza che ci danno ansietà e stress ( ad esempio questo periodo di pandemia).
Ma il bambino ha poca esperienza di queste cose e del modo di affrontare il dolore, per rielaborarlo,
condividerlo e acquisire la competenza di reggere la sofferenza.
Il ruolo dell'adulto è sicuramente non minimizzare mai, non pensare di proteggerlo, distogliendo il suo pensiero da ciò che gli fa male. Neanche di tentare di educare il bambino a non piangere, suo diritto e modo di comunicare.
Ricordo quando frequentavo la scuola media, morì un nostro compagno per incidente stradale.
Dopo il funerale, una prof. ci disse di non pensarci più, di andare oltre....Io ci penso ancora oggi.
Il bambino ha diritto ai propri sentimenti, anche di dolore.
Va ascoltato, cercando di conoscere il mondo interiore dei bimbi, ciò che avviene nella loro mente e cuore, senza trovare per forza di chi è la colpa o a chi attribuire responsabilità.
Soprattutto senza farci condizionare dalle nostre esperienze, che se emotivamente affaticate, ne trasmettiamo lo stato d'animo.
Paola Elsa Tagliabue: [Quadri maledetti] "il bambino che piange ...
Il nostro compito è quello di creare le condizioni perché i bambini non si sentano schiacciati o provino un senso di abbandono, ma possano condividere l'esperienza con gli adulti che hanno accanto. Adulti che sappiano accettare la sofferenza e viverla con pazienza e speranza, per aiutarli ad avere fiducia in se stessi.
" Che cosa capiscono i bambini degli atteggiamenti che gli adulti hanno con loro? Avvertono se le persone amano o no la vita, se hanno paura, se hanno speranza, se credono o no in quello che dicono"
dal Catechismo dei bambini.




Paola Elsa Tagliabue
"Il bambino che piange"

martedì 21 aprile 2020

" Educare la mente senza educare il cuore non è affatto un'educazione " Aristotele.
Fin dalla nascita, la sensibilità è presente in ogni persona in modo esponenziale...a fior di pelle.
Osservando i bambini nelle relazioni, al nido poi alla scuola dell'infanzia, si può verificare com'è più facile, spontaneo e limpido l'apertura agli altri.
Già verso i 4-5 anni, ciò è meno evidente, proprio perché non sempre stimolati all'educazione e alla sensibilità verso il prossimo.
Purtroppo nel cammino scolastico, l'educazione del cuore e la spiritualità, vengono dimenticati per lasciare spazio alla ragione e alle emozioni.
Invece, proprio all'infanzia, attraverso esperienze motivanti, si può passare a comportamenti che sono frutto di decisioni personali.
Questo anche nelle nostre case, mettendo in moto la GRATUITA', nel fare piccoli lavoretti, per il bene di tutti, come stare attenti a chi ha bisogno di gesti di affetto o incoraggiamento.
E allora il percorso può essere fondamento di futura maturità da giovane e da adulto....e direi che se ne sente il bisogno.
Teniamo presente allora, di lasciare spazio ad una cultura di dialogo e collaborazione e di calore umano.
Se è vero che ogni uomo cerca il bene e aspira all'amore, verifichiamo sempre come educatori, i nostri valori e le metodologie, perché " si educa molto con quello che si dice, ancor di più con quello che si fa, molto di più con quello che si è ". ( Sant'Ignazio di Antiochia)

lunedì 20 aprile 2020

Carlo Rubbia e la sana povertà

" Sono contento di non essere stato viziato. Considero una sfortuna avere dei privilegi nell'infanzia.
Una sana povertà è il miglior bagaglio che si può dare ad un bambino".
( Carlo Rubbia premio Nobel per la fisica nel 1984)
Parlare di sana povertà oggi, non è facile e non è visto di buon occhio.
Ma cosa può essere una sana povertà? Io lego la sana povertà al troppo.
E una famiglia riconosce quando un bambino è viziato?
 Potrebbe essere  viziato quando:
- non ha spazio per la fantasia, perché sommerso da tutti  i tipi di giochi?
- Tutto ciò che è richiesto è concesso davanti al minimo capriccio?
- Davanti alla  richiesta di un un impegno, ad esempio riordinare i giochi,  c'è chi lo fa per lui?
-  Basta qualche urlo per ottenere ciò che si vuole, piagnucolando davanti alla macchinetta delle merendine?
- Se  stabiliti tempi per la playstation o tv o cartoni, in realtà ci si rimane quanto si vuole?
-  Poter  frequentare qualsiasi sport o corso di qualsiasi genere?
Ecco perché il tempo vissuto dai bambini, piccoli o grandi, è fatto di relazioni,di immaginazione, di curiosità, di regole, che scandiscono la giornata e danno un senso a tutti tempi, sviluppando un'idea di giusto e sbagliato.
La sana povertà stimola il bambino ad una SANA CURIOSITA', per non fermarsi davanti alle miriadi di cose sfavillanti che attirano l'attenzione per un attimo, poi vengono scordate.
"E' nel bambino che vediamo la scintilla della curiosità, nel bambino che rompe il giocattolo, perché vuole sapere com'è fatto.
La curiosità, non la saggezza, ha trasformato l'uomo" ( C.Rubbia)

domenica 19 aprile 2020

J.Piaget e ...lasciamo fare!

"Tutte le volte che facciamo una cosa che il bambino può fare da solo,
gli rubiamo un pezzo di vita" scrisse Jean Piaget psicologo infantile e pedagogista svizzero.
In questo tempo di uscita dalla  pandemia, è incredibile ascoltare i racconti di maestre della scuola primaria ,là dove veniva messa in atto la didattica a distanza, con lezioni e interrogazioni online.
Si trovano video con mamme "nascoste" che suggeriscono stese a terra oppure, sono più trepidanti dei figli.
Un bimbo, fin dalla nascita, fa le sue scoperte e le sue esperienze.
Certo, importanti sono le stimolazioni,senza esagerare, ma non il sostituirsi alle scoperte o alle prove.
Un aspetto da evitare quando si propone un'attività o un esperimento, anche a scuola, è quello di spiegare continuamente la cosa e  finire dicendo " aspetta che ti  faccio vedere io come si fa".
Avendo avuto esperienze, come educatore, con varie fasce d'età, è incredibile notare come spesso i "lavoretti" e in seguito i compiti, sono splendidi, ordinati, rispettosi degli spazi al nido,  lo sono un pò meno all'infanzia ,e alle "medie" sono spesso un disastro.
Un bambino, sopratutto da piccolo, DEVE PROVARE A FARE DA SOLO, sbagliare da solo e riprovare.Di questo la Montessori era una pioniera: l'autocorrezione, provare e riprovare.
Ricordo un  mio nipote, a 5/6 anni, in montagna, mentre provava a sciare di fondo: sarà caduto e si sarà rialzato almeno 30 volte in 5 minuti.
Alla fine ci è riuscito...ed era felicissimo.
"L'ESPERIENZA PRECEDE LA COMPRENSIONE " J.Piaget

sabato 18 aprile 2020

"La fantasia non è un lupo cattivo dal quale si debba aver paura"
Così diceva Gianni Rodari di cui, in aprile, si sono ricordati i 50 anni della sua scomparsa.
Scrittore e poeta per l'infanzia, e non solo, Rodari ci invita a riprendere in mano la fantasia.
Non siamo più abituati ad usare l'immaginazione, a giocare con essa insieme ai nostri bambini.
Osservando le onnipresenti e coloratissime e curatissime immagini dei libri, dei social, della Tv, è diventato più inusuale o quasi impossibile, fantasticare con l'immaginazione, che da sempre è ritenuta fondamentale nel percorso educativo. I media impongono immagini prefabbricate che spiazzano le capacità immaginative dei bambini.
In seguito i bimbi faranno più fatica a concentrarsi e ascoltare una lettura, perché non capaci di visualizzare le scene descritte dal racconto, diventando così , davanti ad una lettura più irrequieti.
E se provassimo a coinvolgere di più i bambini ad utilizzare la PAROLA, aiutandoli nella loro creatività...cosa accadrebbe se proponessimo un gioco basato sulle parole e la fantasia, dove ognuno facesse nascere un racconto per gli altri partendo da un colore, un oggetto.
AIUTIAMO I BAMBINI AD INVENTARE STORIE.
La parola è "come un sasso nello stagno", che provoca reazioni a catena, che coinvolge esperienze, fantasia, memoria e inconscio.
Con la fantasia e l'immaginazione i bambini  costruiscono la loro identità, danno voce alle loro paure e sempre la fantasia li aiuta ad affrontarle, la realtà diventa più flessibile e accettabile. Nel tempo le soluzioni trovate diventeranno sempre più concrete.
" Pelle bianca come la cera
pelle nera come la sera
pelle arancione come il sole
pelle gialla come il limone
tanti colori come i fiori.
Di nessuno puoi farne a meno
per disegnare l'arcobaleno.
Chi un sol colore amerà
un cuore grigio sempre avrà.
( poesia di G.Rodari)

venerdì 17 aprile 2020

Sepulveda e la lentezza

In occasione della scomparsa di Luis Sepulveda, scrittore cileno che ha pubblicato storie per bambini e adulti, mi soffermo oggi su una sua opera.
Meno conosciuto de " Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", proviamo a scoprire il messaggio di un libro uscito per la prima volta nel 2013 e cioè " Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza".
E' diretto il riferimento alla nostra vita, fatta di tempo che scorre veloce, di cose da fare, traffico da evitare.
Ma oggi, nella situazione attuale, di vita familiare e casalinga, il riportare al centro delle nostre giornate la lentezza, ci aiuta a fermarci a pensare cosa significa ciò per i bambini.
Imparare a vivere le cose pienamente, i giochi, le letture, imparare ad osservare e a dialogare, a raccontare sapendo che qualcuno ti ascolta, dare un nome alle persone e alle cose, domandare e curiosare, senza che qualcuno ti dica " dai che facciamo tardi".
" Ringraziamo la tua lentezza, lumaca, perché
 se fossi stata veloce come il coniglio o avessi strisciato svelto come la serpe, non ci avresti visto e avvisato" disse la Regina delle formiche.
Un bambino ha bisogno di tempi giusti e distesi.
Ha bisogno del tempo di crescere e acquisire le competenze secondo la sua età ( bambine che vengono vestite come "veline"...?) e senza ansia di prestazione (anticipo a scuola, parliamone).
" In questo viaggio che è iniziato quando ho voluto avere un nome, ho imparato tante cose. Ho imparato l'importanza della lentezza e, adesso, ho imparato che il paese del Dente di Leone, a forza di desideralo, era dentro di noi" concluse Ribelle, la lumaca che aveva portato alla salvezza le sue compagne.

( scritto in aprile 2020)

giovedì 16 aprile 2020

Massimo Recalcati e il tempo della relazione

"La parola si soddisfa nell'ascolto dell'Altro. La mia parola è riconosciuta solo quando viene ascoltata". Massimo Recalcati
Penso spesso al messaggio che ha girato e gira tutt'ora : IO STO IN CASA.
Ogni tanto sorrido pensando " Sto in casa....tutto il giorno ...e che faccio ....soprattutto i bambini che fanno ?"
A parte quelli che fanno lezione a distanza e i compiti...i più piccoli?
Anche noi come nido e infanzia ci siamo attivati fin da subito per inviare video con letture, canti ,giochi e laboratori....cose  semplici che vogliono far acquisire competenze , che cercano di mantenere attraverso il volto o la voce della maestra una cosa indispensabile : la relazione, il dialogo con i nostri bambini.
In questi ultimi tempi sono aumentati i bambini che usufruiscono di trattamenti logopedici.
Al di là delle varie motivazioni scientifiche e culturali, subito viene in mente a quanto tempo passano i bambini davanti a tv o al cellulare , ai social  ecc. " perché cosi stanno fermi , non disturbano, passano il tempo".
La nostra voce fin da subito è un faro , un punto di riferimento ed è importante come la usiamo.
Mi viene sempre in mente un genitore che nel colloquio per l'inserimento al nido del figlio di 11 mesi ha colloquiato per 45 minuti con l'educatrice ,avendo in braccio il bimbo che giocava con i video del cellulare.
E' importante dare tempo ad ogni cosa: tra queste al primo posto  il parlarsi.
Ragazza, Famiglia, Percorso, Bambino, Madre, PadrePer questo ci vuole tempo....far formulare la domanda o un racconto , oppure il racconto di un emozione al proprio figlio, prestandogli attenzione ,vuol dire avere pazienza,vuol dire non interromperlo per velocizzare il tutto,vuol dire fargli sperimentare suoni e parole da condividere per imparare e crescere.
Si parla con qualcuno perché si desidera avere un contatto , un dialogo che può partire da un sorriso, un abbraccio, ma soprattutto con la nostra voce.
"La voce di un bambino per quanto onesta e sincera, è insignificante per chi ha dimenticato come ascoltare"  Silente dal film " Harry Potter e il prigioniero di Azkaban"


martedì 14 aprile 2020

In questo periodo di Corona Virus

In questo periodo di Corona Virus...
se i genitori sono a casa: date delle routine fisse da mantenere ogni giorno.Danno sicurezza e sono un filo conduttore della giornata.Ad esempio una lettura dopo colazione e prima di dormire,riordinare i giochi utilizzati con una musica che da il segnale per finire di giocare e sistemare, se si guarda  un cartone o si  usa la play ,stabilire e rispettare i tempi.
Decidete ,come genitori,quali esperienze vivere pienamente con i vostri figli, nei giochi o nella lettura,in cucina o con le costruzioni,facendo un gioco in giardino....senza usare il cellulare.
Anche se sono presenti i nonni o la baby sitter , scegliete le routine che vanno rispettate ,come le poche regole , ma chiare  ( a tavola si sta a sedere, niente tv mentre si mangia..)

lunedì 13 aprile 2020

Abbiamo cura dei bambini


Vivo a contatto con i bambini da sempre .
Ho sempre avuto confronti fin da quando facevo campi estivi, Cree, percorsi educativi parrocchiali o pubblici privati. Con l'insegnamento i contatti con le famiglie ( scuola sec. di 1° grado) sono diventati costanti , così come la formazione
Nel 2003 sono diventato coordinatore pedagogico di nido privato convenzionato e di varie sezione di scuola dell'infanzia....
Nel tempo ho visto e conosciuto le varie fasi della vita , approdando in questi ultimi 18 anni della mia vita, al mondo dei piccolissimi.
Un mondo meraviglioso che ho scoperto e scopro ogni giorno ....è come se fossi all'interno di una foresta che scopro ad ogni passo oppure navigando nel mare e osservando piccole e grandi barche  ,in aspetti diversi , con sguardi di stupore oppure di preoccupazione.
Il contatto con le educatrici, con le maestre è fondamentale, ma soprattutto con le famiglie.
E' vero ...nessuno nasce genitore.
Per questo il mio blog


Aiutiamoci, ascoltiamoci...e camminiamo insieme per aiutare i nostri bambini a crescere nel migliore dei modi.



"Fare pratica di cura è dunque mettersi in contatto con il cuore della vita" - Luigina Mortari