L'autoregolazione emotiva del bambino è un aspetto che è strettamente legata al ruolo dell'adulto.
Come ho già più volte scritto, i bambini sono come "spugne" ( diceva la Montessori) osservano il nostro comportamento, il comportamento di adulti a cui vogliono bene, e lo assorbono, fanno propri atteggiamenti per imitarli. Tra questi, urlare o avere atteggiamenti intimidatori per sgridare , possono davvero incidere sulla regolazione emotiva.
Con un allenamento e buone pratiche , l'emozioni primarie, come la rabbia e la paura che sono innate, andranno pian piano distinte e riconosciute, per arrivare a dargli un nome .
Incoraggiamo a i bambini a raccontare quello che provano , ascoltandoli e condividendo ( so che sei arrabbiato, ma ora dobbiamo andare...).Devono sapere che anche quando si arrabbiano , sono amati , attraverso un abbraccio , una carezza.
A scuola, spesso , davanti ad un rifiuto, a un gioco conteso, o ad un interruzione di qualcosa che si sta facendo, alcuni bambini reagiscono con capricci e rabbia, oppure davanti a nuove esperienze di gioco, di gruppo, la paura traspare. L'adulto osservando, con tranquillità accoglie il bambino e con lui condivide ciò che sta succedendo.
Vanno divise le azioni dalle emozioni: le azioni le scegliamo nel bene e nel male ( stare con un amico o dargli un pugno perché non mi fa vincere), le emozioni no , le devo conoscere e gestire. Provare alcune emozioni non ci da il diritto di agire indifferentemente.
Comunque davanti a questi atteggiamenti, attenti alle punizioni, semmai perdendo a nostra volta il controllo della situazione con grida.
In casa creiamo uno spazio dove il bambino può isolarsi, per riprendersi, per calmarsi , guidato dall'adulto, ritrovata la calma, per capire cos'è successo, e rivedere le proprie azioni e le proprie emozioni.
Poi, non minimizziamo mai le paure e le preoccupazioni dei nostri bambini.
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