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venerdì 27 novembre 2020

In un tipico pomeriggio autunnale, entro al supermercato, contemporaneamente ad un babbo e un bimbo di 1° o 2° elementare, con tanto di grembiulino.... appena uscito da scuola..

Il babbo è al cellulare, spinge il carrello e mette dentro la spesa. Il bimbo lo segue soffermandosi di tanto in tanto , davanti agli scaffali incuriosito..

Si avvicina al babbo e chiede" possiamo prendere questa cioccolata, oppure questa? ".

Il padre continua il suo percorso senza nessun cenno o risposta.

Davanti al banco della gastronomia, li rincontro. L'uomo è ancora al cellulare, mentre il bimbo continua a prendere articoli da far vedere al babbo , supplicando con insistenza " lo prendiamo?". Ma niente.

Improvvisamente il bambino alza la voce, tutti si voltano.

A quel punto il babbo chiude la telefonata e, estremamente alterato " Sei, a un pochino così, perché ti sgridi tantissimo....Tesoro mio"

Il bambino si zittisce e il babbo aggiunge " Adesso chiamo la mamma, perché non ricordo se ho preso tutto".

Non so come è andata avanti la cosa, ma d'istinto ho provato a vedere la cosa con gli occhi del bambino.

Tutto il giorno a scuola, in un mondo di relazioni, impegno, ascolto, fatiche e gioie e tante regole.


Finalmente torno a casa, dov' è grande la gioia di essere da solo, con mio padre, che mi accoglie con affetto, con un abbraccio e ascolta me, solo me ....e non devo alzare neanche la mano per prendere la parola.

Il lavoro prende tempo ed energia, ma chi cresce con noi, diventa una priorità .
Necessita, per crescere sicuro, leale, generoso, del nostro ascolto e le nostre cure.
Del nostro tempo





venerdì 20 novembre 2020

 Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

La Convenzione dell’ONU, composta da 54 articoli, si è basata su 4 principi ispiratori:

    1. non discriminazione
    2. superiore interesse del minore
    3. diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo
    4. rispetto per l’opinione del minore
Oggi più che mai,
 è una giornata che fa riflettere e  ci può aiutare a formulare una scala di priorità per sancire il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo e a non essere discriminati in nessun modo e per nessun motivo.

Pensare che ancora oggi vi sono bambini emarginati, discriminati, vittime di abusi e di violenze, ci fa capire che c'è tanto da fare , da vivere,
da osservare e da condividere , per fare in modo che ogni adulto CRESCA e riconosca l'importanza e il rispetto di  diritti per tutti i bambini.

 

Osservando la nostra società, le nostre abitudini e tradizioni, i nostri valori , provo a immedesimarmi in un bambino e formulare  10 diritti, 10 desideri:
1) essere amato, coccolato, accarezzato, abbracciato ogni giorno
2)  essere ascoltato, e scoprire interesse per ciò che dico, anche quando non mi faccio capire bene, perché non formulo tutte le lettere o le frasi
3) giocare  almeno 1 ora ogni giorno con il babbo o con la mamma
4) essere guidato nel mangiare, a come mi nutro , senza eccedere nelle " schifezze"
5)  tempo per leggermi una storia o raccontarmi una favola
6) dirmi No, quando voglio tutto o faccio i capricci, perché mi accorgo che i no mi fanno crescere e mi fanno apprezzare di più ciò che ho
7)  fare una corsa su un prato o una passeggiata in un parco, al posto di tv o tabled
8) collaborare alla vita della casa, con qualche responsabilità o incarico, perché anch'io ci tengo alla mia famiglia

9) crescere imparando, curiosare e fare scoperte, leggere e scrivere, conoscere tanti amici, giocare con loro
10) imparare a dire grazie ogni giorno, a chi ci ha donato una casa, i colori, il cielo, il sole e le stelle , i fiori e la frutta, gli animali, i prati e le montagne , i fiumi e il mare.





venerdì 13 novembre 2020

 Ha senso parlare di GIOIA di VIVERE, in questo momento, con tutte le norme di comportamento e sanificazione che, per il bene di tutti, dobbiamo rispettare?

Ha senso parlare della GIOIA DEI BAMBINI davanti alle continue notizie di dati quotidiani , malati, decreti che infondono ansia e paura?

Si, l'emozione di gioire esiste e deve continuare a essere presente nella vita dei bambini e di tutte le persone.

Difficile ? Certo! Ma non impossibile.

Con i bambini, intanto vige sincerità assoluta, chiaramente con particolari diversi in base all'età.

Con loro necessario condividere, che la Vita va vissuta in ogni momento: cambiano le situazioni, cambiano le regole, c'è la sofferenza , c'è la serenità. Sta a noi esserci vicini , dimostrando ai bambini che noi ci siamo, che ascoltiamo i loro pensieri , l'emozioni, che ridiamo e piangiamo insieme.

Un sorriso, la lettura di un libro, un film o un gioco vissuti insieme, il riordino della camera, o la pulizia del giardino, fare la spesa o fare i compiti, andare dai nonni o sentirli telefonicamente, sono sempre momenti della nostra giornata.

Condividere che facciamo parte di una comunità ( la famiglia, il condominio, la scuola, la squadra di calcio o ginnastica, la parrocchia, la città) vuol dire anche cercare insieme di trovare e donare serenità, essere solidali attraverso il modo di guardarci , di salutarci, di ascoltarci, nonostante il covid.

Ricordiamo che i bambini imparano da noi, nel bene e nel male: la paura e il coraggio, l'ansia o la gioia. Ma l'importante è essere noi stessi , essergli vicini, dargli la mano e condividere le emozioni, fare squadra affrontando le avversità e  sperando  che " la ferita" si rimargini in fretta.

venerdì 6 novembre 2020

 Resilienza ,soprattutto in questo periodo, è la capacità che consente all'uomo di stare a galla davanti alle difficoltà, le avversità, superarle e uscirne più forte di prima. 

Ciò è possibile anche fin dai primi anni dell'infanzia, educando a trovare quella forza interiore che aiuta a superare le difficoltà o momenti bui. 

Sicuramente non significa educare a chiudere gli occhi davanti all'ostacolo e far finta che non esista, evitando di parlarne, ma piuttosto cercare di averne consapevolezza, di controllare le emozioni e vivere il tutto come cambiamento e non impedimento della crescita.

Ci sono vari consigli  e suggerimenti per aiutare i bambini in questi cammino:

- aiutarli  nelle relazioni, a creare legami che non siano competitivi(!) con i coetanei. Con noi adulti,  fare in modo che  il racconto e la condivisione delle emozioni diventino crescita, dove l'educatore che accoglie la condivisione, fornisce il senso e il valore giusto a quello che il figlio sta vivendo;

- essere ottimisti  e rispettosi , degli altri,  del mondo che ci circonda . Fidarsi delle proprie capacità e del giudizio, sorridendo anche davanti ai propri errori, imparare che c'è un futuro oltre le difficoltà;

- promuovere l'aiuto del prossimo, vissuto non come antagonista o nemico , ma come una persona con cui condividere gioie e fatiche, giochi e divertimenti;

- prendersi cura di sé, nello sport , nell'alimentazione , come nei passatempi e nel gioco libero;

- avere delle routine quotidiane, come al nido e alla scuola dell'infanzia, che aiutano a gestire il tempo, danno sicurezza, stimolano a scoprire altro, a fare scelte e nuove scoperte. 

Educare alla resilienza vuol dire, dare ai bambini competenze con le quali potrà direzionare le sue emozioni in modo costruttivo, senza agire con  istintività e sofferenza davanti alle sfide e difficoltà.\