E' davvero difficile comprendere genitori che si inseriscono nella vita della scuola, nella vita di un gruppo, con queste richieste.
In particolare quando i bambini ne subiscono i pensieri e le malignità anche quando non ci sono.
Già questo fa pensare ad un genitore che si sostituisce al figlio, parla e decide a nome suo.
Le scoperte di un bambino, i suoi apprendimenti, le sue relazioni, le sue discussioni e capricci, fanno parte del cammino di crescita, con tutto il gruppo in cui è inserito e dove le maestre o le educatrici sono le registe attente del percorso, pronte ad intervenire, solo se necessario.
Questo vale anche per le tutte le esperienze a casa, al nido o a scuola.
"Tutte le volte che facciamo una cosa che il bambino può fare da solo,
gli rubiamo un pezzo di vita" scrisse Jean Piaget psicologo infantile e pedagogista svizzero.Un bimbo, fin dalla nascita, fa le sue scoperte e le sue esperienze.
Certo, importanti sono le stimolazioni, ma "VIETATO" sostituirsi alle scoperte o alle prove.
Un aspetto da evitare quando si propone un'attività o un esperimento, è quello di spiegare continuamente la cosa e finire dicendo " aspetta che ti faccio vedere io come si fa", come se questo ci facesse sentire importanti e fondamentali davanti agli occhi del bambino.
Non è pensabile proteggerli da tutti i rischi, i bambini hanno necessità di affrontare esperienze ed avventure alla ricerca di autonomia, per consolidare capacità e competenze.
Avendo avuto esperienze, come educatore, con varie fasce d'età, è incredibile notare come spesso i "lavoretti" e in seguito i compiti, sono splendidi, ordinati, rispettosi degli spazi al nido, lo sono un pò meno all'infanzia ,e alle "medie" sono spesso un disastro.
Un bambino, soprattutto da piccolo, DEVE PROVARE A FARE DA SOLO, sbagliare da solo e riprovare. Di questo la Montessori era una pioniera: l'autocorrezione, provare e riprovare.
Ricordo mio figlio, a 5/6 anni, mentre provava ad andare in bici: sarà caduto e si sarà rialzato almeno 30 volte in 1 ora.
Alla fine ci è riuscito...ed era felicissimo.
Avendo avuto esperienze, come educatore, con varie fasce d'età, è incredibile notare come spesso i "lavoretti" e in seguito i compiti, sono splendidi, ordinati, rispettosi degli spazi al nido, lo sono un pò meno all'infanzia ,e alle "medie" sono spesso un disastro.
Un bambino, soprattutto da piccolo, DEVE PROVARE A FARE DA SOLO, sbagliare da solo e riprovare. Di questo la Montessori era una pioniera: l'autocorrezione, provare e riprovare.
Ricordo mio figlio, a 5/6 anni, mentre provava ad andare in bici: sarà caduto e si sarà rialzato almeno 30 volte in 1 ora.
Alla fine ci è riuscito...ed era felicissimo.
"L'ESPERIENZA PRECEDE LA COMPRENSIONE " J.Piaget
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