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lunedì 25 luglio 2022


 

....Mina cantava" Parole , parole, parole..."
Capita di ascoltare genitori che parlano con i propri figli, per spiegare qualcosa, o richiamarli, o per  giocherellare con loro.
Possiamo trovare i due estremi: nonni o genitori che parlano utilizzando versi e suoni dei bimbi stessi ad esempio" guarda il bubu o il bau  bau"  chiaramente cambiando anche il timbro della voce .
Oppure si usano termini particolari  o costruzioni linguistiche complesse come mi è successo di sentire ultimamente.

In un rifugio in montagna, a lato del nostro tavolo,  una famiglia  pranza al tavolo con 2 bimbe di 1/2 anni e   l'altra di 3/4 anni.

Il Babbo : " Camilla CONNETTITI , incomincia a mangiare!"

Dopo poco ancora " Attenta Lucia, la posata è AGUZZA, può farti male".

Nella fase neonatale o prescolare, i bambini, hanno necessità di ascoltare, sentir parlare gli adulti, in modo semplice, non utilizzando vocaboli scorretti e inventati o troppo complicati o metafore, ma semplici, tanto da  associarli ad un oggetto, un azione. E soprattutto meglio usare il nostro normale timbro di voce pronunciando le parole in modo corretto. Ricordiamoci sempre che i bambini cercano di imitarci e il linguaggio non verbale è fondamentale: sguardi, toni di voce , mimica facciale.

Per stimolare il linguaggio è importante guardarsi in faccia, giocare comunicando, leggere storie, ripetendo i vocaboli, usando filastrocche, senza usare il "bambinese" , piuttosto sillabando e
facendo in modo che il bambino acquisisca , faccia suo il termine e di lì possa andare avanti, imparane altri. 

Inoltre fare in modo che il bambino chieda e non solo indichi cosa vuole, racconti con i suoi tempi , senza anticiparlo per fare più in fretta.