Dopo un disastro naturale, che sia terremoto, o in questo caso alluvione, possono esserci tante reazioni , da parte della popolazione. Tutti hanno visto e sottolineato come in particolare i giovani sono stati disponibili per dare una mano a pulire, a ripartire.
Ma anche il senso di comunità, in un condominio, o una zona della città, è emerso, dove tutti hanno collaborato per aiutarsi a vicenda .
Chiaramente la rabbia, il chiedersi perché e quali responsabilità, sono stati sempre presenti in tutti e in tutto il periodo.
Ma...
dopo circa un mese é iniziata una certa anarchia, una libertà personale nel farsi le regole da soli, perdendo di vista l'insieme.
Ecco con i bambini é necessario la costanza negli atteggiamenti e nelle scelte.
Le regole servono per vivere insieme, come comunità, nel rispetto dei diritti e delle cose di tutti.
Con i bambini possiamo anche riflettere insieme su quali sono le regole per un gioco, nella gestione del materiale, nel come trattare un libro, come dialogare nel "cerchio" dove si ascolta, si risponde, si espone la propria idea. Usando sempre gentilezza e fermezza.
Di qui nasce la coscienza individuale e la conoscenza di quella degli altri, notando uguaglianze e differenze. Un bambino può provocare, fare capricci...è in quel momento che "chiede che gli venga insegnata una regola". Sgridarlo e basta é perdere un'occasione importante.
Decise le regole siamo i primi, come adulti a rispettarle, a correggersi insieme.
L'educazione civica parte con i bambini, ma come sempre l'esempio é degli adulti.
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