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venerdì 22 marzo 2024




 Sommersi dal lavoro, dai problemi della coppia, dalla gestione e organizzazione della famiglia, spesso le cronache dei giornali e social, e perché no, testi di canzoni, ci presentano adolescenti e ragazzi,  allo sbando, in crisi.
Purtroppo lo stile permissivo, per affaticamento, stanchezza, il passare la responsabilità come genitore direttamente al figlio adolescente, fa si che il ragazzo, alla ricerca della propria personalità, fa sfociare atteggiamenti per "farsi riconoscere", farsi notare.

Maleducazione, rabbia, violenza, poco rispetto del prossimo, esaltazione della violenza diventano soggetti di fatti quotidiani che provengono da storie familiari, dalla scuola, direi anche dallo sport.
Ma fin dal nido, l'educare, passa attraverso il senso del rispetto: di se stessi, del gruppo, dei giochi e libri, del cibo, del giardino. Contemporaneamente è un  accompagnare il bambino in una crescita libera, dove le poche regole, ma basilari e condivise, sono la cornice dove sperimentare la libertà.
 Ma essere punti di riferimento, con regole e coerenza, è il compito dell'adulto anche nell' infanzia, come nell'adolescenza. Perché i ragazzi possano orientarsi meglio attraverso tutti gli importanti cambiamenti che si trovano a vivere , le regole di casa , favoriscono davvero questo percorso, per avere confini sicuri nella ricerca della propria identità.

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