In questi ultimi tempi, sempre più ci troviamo a contatto con coppie di genitori giovani, che si separano con bimbi che hanno appena 1-2 anni, che sono contesi e che diventano " strumento" di litigio e di "ripicca".
A volte ce ne accorgiamo direttamente dai bambini, per modalità insolite di relazionarsi con gli altri bambini, con gli oggetti, giochi o libri, con maggiore nervosismo.
Dolore, senso di tristezza o colpa, rabbia, paura, sono emozioni che, in base all'età, trapelano o vivono i bambini al momento dell'informazione ricevuta dai genitori o dal nuovo tipo di vita che "subiscono".
Al di là dei contrasti è molto importante che i genitori gestiscano in modo equilibrato e collaborativo il rapporto con i bambini.
Difficile, ma per un figlio improvvisamente vengono a mancare i punti di riferimento, i modelli di crescita. Non solo; spesso i bambini assistono a litigi, offese, urla o silenzi venendo esposto a carichi emotivi pesanti da coloro che dovrebbero proteggerli.
Ma con i bambini piccoli, se la separazione è affrontata bene, può essere non traumatica. Vanno rispettate alcune esigenze fondamentali dei bambini.
Un primo aspetto è che vanno informati, ne hanno diritto, utilizzando parole adatte alla loro comprensione.
Così come le visite separate, in particolare al papà. Se molto piccolo, il distacco dalla mamma deve essere graduale, stando attenti che non venga vissuto come un abbandono. Ci deve essere sempre una forte collaborazione tra i genitori per mantenere un atteggiamento affettivo e rassicurante , anche nell'addormentamento.
L'osservazione, da parte degli adulti, di questi momenti , delle reazioni dei piccoli protagonisti, ci possono aiutare a comprendere e a modificare alcuni atteggiamenti, oppure chiedere aiuto o consigli anche in consulenza.