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venerdì 28 febbraio 2025




" il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare" e il verbo"sognare"- Daniel Pennac
Anche in questo momento storico, pieno di cambiamenti ed evoluzioni continue, il metodo dell'educatore non cambia: pazientare, attendere, motivare. Osservare i processi di crescita dei bambini monitorando i tempi, senza fretta, senza l'ossesione di obiettivi  e standard rigidi da raggiungere.
Quando si parla di lettura e scrittura ci si chiede spesso qual è l'età giusta per iniziare, se alla scuola dell'infanzia o alla primaria.
Gli studi dimostrano, ad oggi, che i bambini precocemente alfabetizzati, non hanno alcun tipo di vantaggio. 
Certamente ci sono bimbe/i che a 4/ 5 anni che manifestano curiosità verso le lettere e l'alfabeto.
Non è  certo sbagliato un percorso adatto per riconoscere le lettere unirle e scrivere il proprio nome. Altri non sono per niente interessati. Rispettare il tempo di tutti è necessario e fondamentale, ricordando che i meccanismi della lettura e scrittura si comprendono dai 5 -6 anni.L' importante è  che l'adulto, osservatore attento, solleciti  l'interesse con un approccio ludico, senza dimostrarsi esageratamente esigente, salvaguardando i tempi e gli obiettivi della scuola dell'infanzia che hanno lo scopo di capire e scoprire bisogni, emozioni e sentimenti, le relazioni attraverso il gioco, la vita di gruppo e l'autonomia. 


 

giovedì 6 febbraio 2025


 " dai adesso fate la pace, abbracciatevi..." frase classica dopo che due bimbi hanno litigato, per un gioco, un materiale...
Oggi più di ieri, come adulti, abbiamo il compito e la responsabilità di essere educatori di pace.
Fare la pace, chiedere scusa, non è solo un azione, ma è un processo in cui"fare la pace" è il punto di arrivo, soprattutto quando un bimbo è addolorato, spaventato e arrabbiato.
 E' chiaro che l'adulto che interviene, si fermi un momento per evidenziare insieme ai bambini, cosa è successo, per comprendere l'accaduto, e trovare una soluzione.
I bambini si accorgono se un adulto presta attenzione alle loro emozioni, sentimenti, in questo caso alla rabbia o al dolore, ed è pronto ad ascoltare i diversi punti di vista e trovare insieme un modo per non litigare.
A quel punto, ritrovata la calma, le scuse hanno un valore, diventano spontanee. Fatte con un sorriso, un abbraccio, un bacio, ma con la voglia di tornare a giocare...insieme, o anche separati, ma tranquilli.
Fare la pace significa..." andare avanti" e diventa occasione di crescita, comprensione. Ma anche un ripartire con la relazione.
 Come sempre l'adulto deve dare l'esempio, chiedendo scusa quando si esagera con la voce o quando si è  compiuto un torto o  aver preferito il cellulare  o la tv, al tempo da condividere  con i figli, oppure ad ascoltare senza interrompere o  utilizzare parole gentili come grazie, prego, per favore, scusa.
 Con i bambini è importante affrontare anche il tema della guerra, cos'è, perchè, come reagire e sicuramente i libri, i racconti ci aiutano in questa riflessione, per trovare anche modalità da utilizzare nella vita di tutti i giorni.
Sicuramente i bambini vanno protetti da immagini troppo violente o cruente, non avendo strumenti adatti cognitivi ed emozionali per comprenderli... per cui importante è provare " a mettersi nei panni dei bambini".